26 settembre 2007

Malinconie (J. Mitchell, Shine)

Blue ha frequentato assiduamente il giradischi , un vecchio fonografo comprato a rate tramite il Readers’ Digest. Non capivo le liriche, che poi ho scoperto intense e dolorose, di Joni Mitchell ma le atmosfere, quelle mi proiettavano in dimensioni sognanti e libere, di spazi aperti, anche temporali.
Col passare inesorabile del tempo, quegli spazi sognati dal vinile si sono via via ridotti, scomparsi. Il tempo immaginato si è trasformato in macerie di vita e i sogni sono ormai tizzoni carbonizzati.

Non si dovrebbero tentare bilanci di vita, è inutile. Non potranno mai chiudersi in pareggio. Ogni tentativo di bilancio è una perdita annunciata, ogni ricordo è un deficit inevitabile e non importa quanto la vita dei tuoi giorni correnti possa sorriderti: il bilancio del tuo passato sarà sempre sotto lo zero.
Joni Mitchell ha sempre cercato la felicità percependo, nel contempo, l’impossibile realizzazione di questa ricerca. Da ciò deriva una malinconia profonda, efficacemente espressa in quello che fu uno dei suoi dischi più importanti: Blue, appunto, il canto della malinconia di esistere.
Nella sua vita ha incontrato
Charles Mingus, di un incontro fecondo per entrambi, Joni ne è uscita profondamente trasformata nel suo modo di esprimersi. Io, però, la persi, la mia strada, in quel periodo, si divise profondamente dalla sua, virando verso il jazz radicale dei lofts. So long, Joni.

Era il 1971 e avevo quindici anni e Joni Mitchell ne aveva ventotto.
Ora ne ho cinquantuno, di anni e
Joni Mitchell sessataquattro ed ecco che, improvvisamente, dietro un angolo di supermercato, in uno scaffale di dischi, eccola! E’ un attimo, incontrata e portata a casa. Non più un giradischi ma un lettore CD e un titolo, Shine, un disco bellissimo e inatteso una voce che ha perso giovinezza ma ha acquistato un’infinita gamma di colori, un caldo abbraccio e il ritrovamento di quella malinconia struggente e nutriente: malinconia e memoria, memoria e coscienza di sé.
Auguratemi buon ascolto.

Discografia:
Joni Mitchell, Blue, Reprise 1971
Joni Mitchell, Mingus, Asylum 1979
Joni Mitchell, Shine, Hearmusic 2007

Fotografie:
1-
Franco Donaggio, Urbis
2-
Pepi Merisio, Todi 1975
3-
Pepi Merisio, Minatori
Galleria fotografica di Joni Mitchell

Video:
Joni Mitchell, Good Bye Pork Pie Hat 1979 (con Jaco Pastorious al basso elettrico)
Joni Mitchell, California 1971


5 commenti:

Rodolfo Marotta ha detto...

OK

Anonimo ha detto...

ti ritrovo...
bella la tua dimora.
Mi metto in ascolto...
un abbraccio salentino

Rodolfo Marotta ha detto...

Ciao, Irene, sempre benvenutissima.

Anonimo ha detto...

E una canzone non ce la potevi metere, della fantastica Jopni, ? :(
Milena

Rodolfo Marotta ha detto...

Milena!
Ti manderò qualche MP3, va!