21 settembre 2007

Violoncello

Certe volte il cervello si blocca e le mani si muovono da sole. Giuro!
[Alessia, a proposito del suonare l’Allegro di Benedetto Marcello]

Avevo sette anni suonati, l’ “età della ragione”, e un approccio assolutamente sensuale, carnale, allo strumento, così forte che per due volte al pianoforte preferii il violoncello, perché questo strumento a corda richiede un’adesione fisica totale. Ricordo la mia emozione alla vista di una fanciulla china sul violoncello, al Conservatorio di Aix, la tempia adagiata, il polso esile e lieve come lo stelo di un fiore, ondeggiante a ogni movimento dell’archetto, e le dita in chiave di sol sulle corde. Mi appropriai a mia volta del violoncello. Quel contatto rischiò d’essere fatale.
[Hèlène Grimaud, Variazioni selvagge]

Il respiro.
Il respiro: la musica la senti col respiro e il ritmo lo detta il cuore. Se ascolti il tuo corpo e ti culli al suo suono, la musica nasce nella spontanea danza dei muscoli e nei piccoli dolori dei nervi.
Ascolta il battito, vibra nell’eco del sangue. Lì c’è il suono desiderato, la vibrazione che cerchi e che la corda traduce.

Vorrei invitare i lettori di questo blog a scaricare le Suites per violoncello di Bach e ascoltarle a occhi chiusi e con l’anima vuota. Sintonizzarsi sulla musica di Bach e vibrare all’unisono con lo strumento è un’esperienza importante e concreta.

Discografia:
Johann Sebastian Bach, Suites per violoncello, interprete Nikolaus Harnoncourt, Apex

Bibliografia:
Hèlène Grimaud, Variazioni selvagge, Bollati Boringhieri

Fotografia:
Giovanni Sollima, violoncellista

5 commenti:

Anonimo ha detto...

il mio strumento preferito e il mio violoncellista preferito. bene!
cochina

Rodolfo Marotta ha detto...

Sei sufficientemente giovane per ricominciare daccapo, cara.

Anonimo ha detto...

Bene, scaricherò la musica e l'anima!

Aspeta, ora che ci penso...
pezzi di anima da scaricare in MP3... mica male!
Visto la penuria in giro, ci sarebbe da farci i soldi
;-)

D

Rodolfo Marotta ha detto...

Mah, Diego, oggigiorno l'anima si svende a poco prezzo (e anche il corpo).
Io stesso sono in vendita ma non ho mercato...

Anonimo ha detto...

Già, il corpo e la musicva.. Quando suono il didgeridoo, a volte sembra di diventare tutt'uno con la musica. Pare quasi che lo strumento sia io stesso...

ben-ritrovato terra!
el