12 luglio 2007

Eterni ritorni

Tra terra e mare la vita si consuma in una lotta inestricabile.
Duplice l’anima.
Assorti i pensieri che nell’orizzonte cercano risposte.
Tra terra e mare si gioca un sogno.
Ciò che sarà non si conosce. Forse mani segnate sapranno dirlo.
Tra terra e mare si va alla ricerca di domande.
Di se stessi. Di posti inconoscibili.

Pomeriggio di partenza. Ritorno al nord, la breve vacanza è finita.
Il conto alla rovescia che ti sorprende a fare l’amore su quel letto antico, bianco ed enorme, di fronte al finestrone che dà sull’aranceto. Corpi nudi tagliati da lame nette di ombre affilate.
Una doccia e la fuga verso il posto segreto, depositario di quel distacco ritualizzato.
La stradina sterrata che si diparte dalla litoranea e, dopo aver attraversato un pascolo verde di primavera, si butta repentina in una discesa tra la pineta, affronta l’azzurro intenso del mare per depositarsi, infine, su una banchina di scogli bassi di poroso calcare.
Ecco il posto.
Qui ci sediamo: guardo il suo profilo che contrasta netto l’indaco del cielo, il suo osservare ostinato verso un punto lontano dove sicuramente starà incontrando pensieri a me sconosciuti.
Mi limito ad osservare, per un attimo, il moto perpetuo della risacca contro lo scoglio ai miei piedi, allerto i sensi come per catturare ogni minimo segno di quella natura, un effluvio odoroso, un alito di vento, ogni minimo senso di quel fluttuare, come una risacca infinita, lungo la costa adriatica della mia vita.
Lei estrae dalla borsetta un libro, me lo porge. Comincio a sfogliarlo così, a caso, fintanto che gli occhi non si soffermano su una pagina. Così comincio, calmo, a leggere.

The womb
Rattles its pod, the moon
Discharges itself from the tree with nowhere to go.

My landscape is a hand with no lines,
The roads bunched to a knot,
The knot myself,

Myself the rose you achieve,
This body,
This ivory

Godly as a child’s shriek,
Spiderlike, I spin mirrors,
Loyal to my image,

Uttering nothing but blood,
Taste it, dark red!
And my forest

My funeral,
And this hill and this
Gleaming with the mouths of corpses.

Alziamoci, è tempo di andare. Il treno non aspetta!

Bibliografia:
Sylvia Plath, Lady Lazarus, Oscar Mondadori 2006
Marina Manieri, Odore di Terra, a cura di Elio Scarciglia, per Terra di Ulivi 2007

Fotografie:
1-Migratory Cotton Picker (
Dorothea Lange)
2-Egypt (
Dorothea Lange)
3-Grandson (
Dorothea Lange)

Traduzione della poesia

Il testo in corsivo è di Marina Manieri, in Odore di Terra.


9 commenti:

Pippi ha detto...

Rodolfo, ero già stata qui da te e ho letto diverse cose. Non sarà un "eterno ritorno" ma il mio è un ritorno qui. Sono arrivata qui qualche mese fa, causa Morino e il suo Rosso Taranta. Avevo trovato un tuo commento sul libro da qualche parte, commento che non mi trovava consenziente, ché io con questo "libretto" ho avuto un impatto affatto diverso dal tuo. Tu sei stato il ponte che mi ha portato da Milena. So della tua predilezione per il jazz, ho letto. Paolo Fresu è un musicista incredibile. Io non l'ho ancora visto "dal vivo", pur avendone abitato la sua terra a lungo. Magari lo vedrò in Salento. Chissà! Buona giornata, Rodolfo.

LadySinemoi ha detto...

Vi saluto entrambi, Rudy, avrei voluto vederti, almeno, sarà per la prossima volta,s pero. Con Giulia ci becchiamo prima o poi. Lover Man va bene comu ete ete, anche se la versione che ho in mente io era un assolo di tromba con Charlie Parker e basta, possibile o me l'aggiu sunnatu?

Rodolfo Marotta ha detto...

Ma tesoro!
Parker suonava il sassofono contralto!
Te lo manderò in versione mp3 entro stanotte. Così, domattina, appena scetata, potrai asclotarlo prima di andare in bagno;-)
Bye

LadymissMe ha detto...

Ah già, che cretina, mbé spero che con questa gaffe non mi sputerai nell'occhio tu,non prima almeno che io trovi il pretesto per farlo a te! ;) Ti ho risposto al post adatto sulla mail ;) grazie Rod.

Anonimo ha detto...

Parto cercando Terra Rossa che lascia traccia in un commento "occasionale" (direi piuttosto d'occasione, santi numi!) nel mio blog e decido di andare a "vedere", trovo il blog di Rodolfo, ancora il sud e me lo leggo tutto da capo a piedi in questa mattina di lavoro intenso, montaggi frenetici, prima delle ferie. Proprio ieri ascoltavo quel tamburo battere senza indulgenza, ero nell'ipnosi notturna del sud, in quelle piazze cave che ti rovistano il sangue se per caso presto orecchio a certa musica. Poi leggo il Jazz, che è il mio cuore, il mio cuore batte a ritmo jazz.
Tornerò, non solo per guardare le fotografie.
Mi piace molto il fatto che lasci dei link utili, ci ho trovato anche il libro della mia amica e collega Lucia Accoto, ma non è una giornalista Rai! Ha fornito delle immagini a "Chi l'ha visto" quella persona stupenda che è Lucia. Quando uscì il suo libro per Pensa stava per uscire il mio per Besa, eravamo come due in attesa in sala parto, continui abbracci e caffè macchiati.
Osce nu sacciu, Rodolfo, c'è nell'aria l'odore del mare, mi sono alzata all'alba dopo poche ore di sonno e ho 'sentito' che lu mare ha azzardato un avvicinamento, questa sensualità.
Buona giornata.
Luisa (da blogs.it, ma mi sa che qui è più bello)

Anonimo ha detto...

..e a proposito di jazz, ti lascio un mio vecchio post, non tanto vecchio, di qualche tempo fa, ecco il link:

http://luisaruggio.blogs.it/2007/05/17/a_ma_non_cambiare_per_mea_b_no_resta_cos~2288274

Ciao Rodolfo-TerraRossa
Luisa R.

Rodolfo Marotta ha detto...

Lu mare azzarda.
Ma non puoi dire che qui è meglio che da te. Dal punto di vista estetico? Chissà, è soggettivo. Ma io sono un ferroviere, amo la musica, la fotografia e le letture (non tutte buone, forse). E quando scrivo, che nel blog sono costretto, altrimenti preferirei parlare... quando scrivo mi costa una fatica immane tirare giù due righe, al punto che una volta fatto non ho più la forza di rivedere il testo e lo lascio così, grezzo, con tutte le imperfezioni. E quando lo rileggo, a volte, mi vien da ridere.
Tu, invece, le parole da scrivere ti vengono fuori come le gocce di sudore dalla pelle e vanno a inzuppare il foglio rapidamente. E' una fortuna o un talento, non lo so, ma è così.
Fino a qualche giorno fa non ti conoscevo nemmeno...
Lo so che la Accoto non lavora in RAI, avevo interpretato male le note del libro ma in seguito ho scoperto la verità.
Ho letto il link.
Il rapporto tra il jazz e il mito è ambiguo, andrebbe sempre valutato con estrema attenzione. Anche la musica di Chet Backer andrebbe rivisitata oltre la figura mitica del musicista. Ma tu l'hai utilizzato per scrivere di te. Ecco: continuerò a leggerti perchè ho capito subito che tra cio che scrivi e ciò che sei esiste una corrispondenza troppo perfetta, intuibile anche qua e là nei momenti in cui bari deliberatamente.
Ciao.

Rodolfo Marotta ha detto...

Maestosa, la voce della poetessa, per chi la vuol cercare tra i link.
L'emozione di ascoltarla...

LadymissMe ha detto...

si, bello, ehY tutti qua? ^_^