L'immaginazione al potere

L’immaginazione è più importante della conoscenza, diceva Albert Einstein, che proprio grazie alla sua incredibile immaginazione ha dato una bella scrollata al nostro vecchio modo di guardarci intorno, di capire.

Trovo in giro un deficit di immaginazione in ogni campo della nostra vita. Anche sui blog, il nostro spazio elettivo. Il trionfo dei luoghi comuni. Tra le poche eccezioni menziono Carapolvere e Polystyrene che, avendo superato il luogo comune della dualità corpo-anima e rifiutando gli imperversanti esercizi di bella scrittura (e vuota), riescono a mettere a nudo non il loro corpo, né la loro anima ma, semplicemente, sé stesse e lo fanno con una forza evocatrice che, sia dal labirinto oscuro della parola (Carapolvere) o da una dimensione onirica e misteriosamente vitale (Polystyrene) colpisce il lettore con forza vivida, costringendolo a fermarsi quasi privo di vie di fuga. Brave.
E grande, ma ben saldata alla concretezza dei processi sociali, della nostra vita, l’immaginazione dell’economista Serge Latouche, principale teorico di quella scuola di pensiero alla quale guardo con grande interesse e della quale ho spesso accennato, in queste pagine: la cosiddetta teoria della Decrescita.
Già, perché in un mondo stretto come il nostro, su un pianeta minuscolo come quello in cui siamo stipati, che senso ha parlare continuamente di crescita, sviluppo, e terminologie ipertrofiche simili?
Latouche, invece, parla di decrescita, termine osceno nella moderna società, scommessa e provocazione nello stesso tempo, presa di coscienza dell’incompatibilità di una crescita infinita in un pianeta dalle risorse finite.
Latouche ci invita a ripensare la società, a creare un nuovo sistema di valori, concetti, mutare le strutture, rilocalizzare le economie, rivedere le modalità di uso dei nostri oggetti, delle tecnologie, della politica così da poter consegnare ai nostri figli un mondo meno anabolizzato e più sano.
Credo che un buon saggio possa, talvolta, scaldare il cuore come e più di una buona narrativa, perciò raccomando questo bel libro divulgativo:
Serge Latouche, La scommessa della decrescita, Serie Bianca Feltrinelli 2007, pag. 206, € 16.00
Serge Latouche, La scommessa della decrescita, Feltrinelli 2007
Serge Latouche, Giustizia senza limiti, Bollati Boringhieri 2005
Fotografie:
Particolare copertina libro di Latouche
di Sebastiao Salgado:
Ricorrenza di san vincente 1982
Pelliccia contro il freddo 1982
Mali, donna disperata 1984
Mali, Korem Kamp 1984
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4 commenti:
ho lasciato un commento al vecchio link che poi aggiornerò su nevedicarne.
stupore di cuore. onorata delle tue parole e del tuo apprezzamento.
un gesto di stima che non dimenticherò.
onorata anche tu mi abbia accompagnata a Polystyrene.
grazie, davvero.
paola
un ironia dark la poly e anche neve di carne che ho conosciuto grazie a te, mi piace, anche lei inquietante, ma forse il fascino è anche in questo!
si, fatto un polpettone, ma io non ho molto tempo con tutti i sti blog, mannaggia, e questo è solo un laboratorio, sto lavorando per un progetto e sto unendo più cose che hanno un nesso secondo me. La formazione dei formatori non è cosa avulsa, così come la devianza e il bullismo, bisogna guardarsi attorno e collegare le cose, per porre in atto delle azioni positive ;)
L'Arte e l'incantamento, la descrizione fine a sé stessa o l'eventuale elogio a me non serve, meglio la critica, Vuol dire che c'è da migliorare! Ciao Milena
PAOLA E MILENA
Grazie della vostra visita. E Milena, grazie delle precisazioni.
Volevo poi avvisarvi che sto trasferendo il mio blog sulla piattaforma di blogspot che trovo più veloce ed affidabile. Per un po' di tempo terrò il piede dentro due scarpe, vado con molta calma. Grazie ancora a voi.
Rodolfo
ma perchè io credevo ti chiamassi Mario? invece ti chiami Rodolfo . ma dove l'ho letto mai Mario?
che figura. mi vergogno.
mi scuso con tutto quello con cui posso scusarmi.
potevi dirmelo però neh...
mannagia.
vado a correggere link e nome-
paola
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