L'illusione della fotografia
La gente crede nella realtà della fotografia ma non a quella della pittura; il chè dà un enorme vantaggio ai fotografi. Sfortunatamente, però, anche i fotografi credono nella realtà della fotografia.
Duane Michals, 1976

Da un saggio di Francesca Alinovi, La fotografia: l’illusione della realtà, pubblicato su La fotografia. Illusione o rivelazione?, Il Mulino, Bologna 1981, si rileva un punto di vista importante nel rapporto tra potere illusionistico e potere testimoniale della fotografia.
A partire da un episodio che vide protagonista il famoso ritrattista di metà ‘800, Disderi, alle prese con una cliente che voleva essere fotografata alla maniera del suo idolo, la regina d’Inghilterra Maria Stuarda.
Quando tutto fu pronto, la donna vestita con costumi che le donavano l’esatte sembianze della regina e lo scatto, infine, fu eseguito, con somma sorpresa del Disderi, il risultato finale fu sorprendente, nelle fattezze di un soggetto che non era più, certamente, la cliente ma nemmeno si poteva lontanamente somigliare all’iconografia classica che rappresentava la Stuarda. Cosa era successo, dunque?
Ecco agli occhi del fotografo, l’abominevole e perversa contaminazione tra la realtà del soggetto e l’illusione del suo sogno, pe3r usare termini della stessa Alinovi.
Che la fotografia rappresenti il reale è, infatti, un’illusione della quale ogni osservatore non riesce a liberarsi. Perfino quando, sottolinea Francesca Alinovi, un’operazione di fotomontaggio palesa il ricorso all’illusione, il fatto che abbia agito una macchina fotografica impone la patente di “reale” all’oggetto della fotografia.

La fotografia digitale esalta la pratica manipolatoria senza, di fatto, riuscire ad allontanare dall’effetto ilusorio della realtà riprodotta.
Fallisce nell’intento perché non fa altro che rispecchiare una parcellizzazione illusoria del mondo reale dell’uomo moderno. Un mondo dove la realtà ha abdicato all’illusione, in una società organizzata in patchworks come i modelli urbanistici di cui siamo circondati o gli stessi paesaggi intensamente modificati dall’uomo e privi della loro originaria verginità.
Ad esaltare questo processo di distruzione della realtà hanno certamente collaborato i media (la fotografia stessa, tra questi), con la televisione in misura, forse, maggiore. Il sistema dell’informazione, distorcendo il peso e l’incidenza degli eventi, distorce la loro percezione finendo per alterare il senso della realtà. Così tutto il vissuto viaggia su un livello aleatorio lasciandoci, fruitori di un mondo senza realtà.
In questo contesto, la fotografia è parte del processo illusorio.

Francesca Alinovi, Claudio Marra, La fotografia. Illusione o rivelazione? Ed. Quinlan, 2006
Fotografie:
Foto di Duane Michals
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