21 dicembre 2007

La mimesi del musicista

Inseguendo il fantasma di Bird,

ti sei fatto, infine, della medesima carne

e del medesimo fuoco.

Dalle lamiere ruggine di Primavalle

hai vomitato al mondo il tuo soffio

di tenace energia e lo stento del margine

a cui eri destinato.

Hai urlato il tuo bisogno di senso,

mentre, avendo l’eroina per compagna,

bussavi alla porta di Eric e a quella di John

e Louis e Albert.

Ti fu aperta quella di Charlie?

E’ la sua carne che infine ti ha nutrito?

La sua bava che ti ha bagnato le labbra?

La sua disperazione diventò la tua?

ti prendesti la sua morte:

stessa età, stesso modo.

Questi rapidi versi sono stati suscitati dalla lettura di un articolo di Marcello Piras, emerso improvviso dai reticoli della blogosfera. Rapido nel darsi alla lettura e cinico nel colpire il cuore: ricordava una importante figura del jazz italiano, Massimo Urbani, prematuramente scomparso il 24 giugno del 1993. Gli riuscì di morire nello stesso modo di Charlie Parker ma non con la stessa età. Si sbagliò di un solo anno.

Discografia
Massimo Urbani
, Easy to love, Red Red Records 1987
Mario Schiano, Sud, Splasc(h) 1973
Massimo Urbani, 360° Aeutopia, Red Records 1979
Massimo Urbani, The Blessing, Red Records 1993

Documentazione
Articolo di Marcello Piras

Immagini
1-Loretta Lux
2-Loretta Lux
3-Loretta Lux


5 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao... come stai?
come sempre ottime riflessioni scelta delle foto accurata come lo è quella della musica proposta.
ciao
paola (cara polvere)

Anonimo ha detto...

Buon Natale e un abbraccio stretto.
Orizzonti

Rodolfo Marotta ha detto...

Carissime, ricambio i saluti e gli auguri. Mi sono un po' ritirato, ultimamente e mi sto dedicando con maggior impegno alla musica, per questo sono un po' sparito dalla circolazione. In ogni caso, sono proprio contento di sapervi sempre presenti. A presto

Anonimo ha detto...

Quanto tempo è che non ci *sentiamo*?!
Le foto sono disarmanti.
Buon Natale Rodò..che lo sia almeno per te.

Poppetta

Rodolfo Marotta ha detto...

Carissima Roberta, sai che al natale non ci tengo più di tanto e, anzi, considero estremamente volgare tutto questo vomitevole consumismo (anche di cosiddetti buoni sentimenti).
Mi fa male sentire tutta questa amarezza nelle tue parole, in ogni caso. Un abbraccio.